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  • Glossario Denim P-Z

    • P
    • Passanti
    • I "passanti" sono una serie di cerchietti realizzati in tessuto, cuciti intorno al giro vita dei pantaloni, in cui è inserita la cintura, per sostenere l'indumento.
      Un paio di jeans classico conta solitamente cinque passanti: due sulla parte frontale, uno su ciascuno dei due lati e uno sulla parte posteriore, posto centralmente.
      Alcuni jeans presentano un "doppio passante" per rinforzare le zone sottoposte a maggior carico, solitamente il primo sul lato anteriore destro o quello centrale sul lato posteriore.
    • Pendagli
    • Vedi sotto il termine "cartellini".
    • Peso
    • Il denim è tradizionalmente classificato in base al suo peso per un yard di tessuto, ed è espresso in once.
      I tessuti in denim si dividono in tre gruppi principali: peso leggero (5-8 once), peso medio (9-12 once), peso massimo (13-15 once).
      l denim avente peso medio e massimo sono usati per la produzione di jeans, giacche e accessori, mentre il denim leggero è impiegato per la confezione di magliette, vestiti, gonne, pantaloni e altri indumenti.
    • Peso del tessuto
    • Il peso del tessuto indica la densità areale di un determinato tessuto, determinandone il peso, espresso in once o grammi, di una data quantità di stoffa.
      Il peso dei tessuti realizzati in denim, ad esempio, è espresso in once per iarda quadrata.
    • Pezza
    • Con il termine "pezza" è indicata un'unità di misura utilizzata per la commercializzazione dei tessuti.
      La pezza, infatti, consiste in una stiscia di tessuto, arrotolata intorno ad un cilindro robusto, di plastica o di cartone, al fine di essere facilmente trasportata e immagazzinata.
      La lunghezza della pezza è variabile, anche dipendendendo dall'ordinativo del cliente finale.
      La larghezza del tessuto viene, tecnicamente, chiamata "altezza", poiché si determina misurando il cilindro di stoffa posto verticalmente sul terreno, in altezza.
    • Pietra pomice
    • Con "pietra pomice" si definisce un particolare minerale, di origine vulcanica, leggero, resistente e ruvido.
      La pietra pomice è creata quando le rocce incandescenti formate dalla lava sono espulse, a causa della pressione dei gas in uscita.
      La pietra pomice è comunemente di colore chiaro e pallido.
      Per il suo potere molto abrasivo, la pietra pomice è largamente impiegata nei processi di lavaggio industriale per la produzione di blue jeans e altri capi realizzati in denim e cotone.
      I lavaggi che vedono l'impiego della pietra pomice, come lo stone-wash e lo stone-bleach, scoloriscono e ammorbidiscono i blue jeans durante il processo, conferendo agli indumenti in denim un aspetto più o meno vissuto, a seconda dell'intensità del trattamento.
    • Pigmento
    • Con il termine "pigmento" si definisce una sostanza utilizzata per modificare il colore di un determinato materiale.
      I pigmenti sono costituiti da polveri colorate.
      A differenza dei coloranti, i pigmenti sono insolubili nei solventi comuni, come ad esempio l'acqua, e non penetrano nella superficie da colorare.
      Un'altra fondamentale differenza risiede nel fatto che i pigmenti sono generalmente composti inorganici, mentre i coloranti sono di natura organica.
      Questa caratteristica è chiamata "dispersione", in linguaggio tecnico.
      Pertanto, i coloranti a pigmento sono quelli che non hanno affinità con le fibre e devono essere legati al tessuto mediante resine.
      I pigmenti possono essere naturali o atificiali e sono disponibili in commercio in quasi tutti i colori.
      Nelle creazioni di moda, quando si vogliono creare tessuti o capi d'abbigliamento che sfumano le gradazioni di colore o lo disperdono con maggiore facilità, si richiede l'intervento di tintorie industriali specializzate in grado di utilizzare i processi di tintura mediante pigmenti e, più nello specifico, di coloranti naturali di origine animale, vegetale o minerale.
      Da quanto sino ad ora detto, si desume che la classificazione dei pigmenti si basa sulla loro natura e origine.
      Questi possono essere organici o inoganici, naturali o sintetici.
      In natura, ad esempio, pigmenti organici possono essere rinvenuti in rocce e minerali, piante, fusti, radici, frutti, gusci e conchiglie.
      Il processo di estrazione del pigmento è molto lungo e complesso.
      In biologia, si definisce pigmento un qualsiasi materiale colorato presente nelle cellule di animali e vegetali.
    • Pinocchietto
    • Il "pinochietto" (o pinocchietti) è un termine utilizzato per indicare un tipo di pantaloni molto in voga negli anni cinquanta che erano chiamati pantalon alla Capri.
      Vedi anche "Capri jeans".
    • Pollice
    • Vedi alla voce "inch".
    • Polycore denim
    • Con il termine tecnico "polycore-denim" s'identifica un determinato tipo di tessuto denim, realizzato combinando insieme fibre di cotone e poliestere.
      A causa della sua particolare composizione, il tessuto polycore è un denim molto resistente.
      È molto usato per la riproduzione di jeans vintage, a causa della sua enorme resistenza a lavaggi e abrasioni.
    • Pre-lavato
    • Con il termine tecnico "pre-shrunk" o "pre-lavato", nella traduzione in italiano, si definisce una particolare operazione industriale in cui il tessuto denim, o i jeans già confezionati, sono sottoposti a un processo di restringimento preventivo.
      L'operazione di pre-lavaggio consente di limitare e calcolare il "calo" dei blue jeans, una volta a contatto con l'acqua necessaria per il lavaggio.
    • Pronto per tinta
    • Con il termine "pronto per tinta" o "pronto-tinta" si definiscono tutti gli indumenti, confezionati in precedenza con materiali grezzi, che devono essere sottoposti al procedimento industriale denominato "tintura in capo" (vedi anche la voce "tintura ic capo").
    • Purga
    • Con il termine "purga" è inteso, nel mondo della confezione tessile e di abbigliamento, il processo industriale, eseguito nelle lavanderie specializzate, che rimuove lo sporco, la resina o l'amido dai tessuti denim.
      Vedi anche la voce "sbozzima".
    • R
    • Rag-weave
    • Con il termine anglosassone "reag-weave", che in italiano è reso con la traduzione "tessuto-straccio", s'indica il metodo di tessitura tipicamente adottato per fabbricare la maggior parte di tessuti in denim.
      Il rag-weave è, in sostanza, un tessuto con un'armatura a tela, caratterizzato da una pendenza diagonale, che può essere facilmete riconoscibile sull'ordito di ogni jeans, guardato al rovescio.
    • Rail-tracks
    • Con il termine anglosassone "rail-tracks" s'indica un particolare effetto di scoloritura dell'indaco.
      Il termine "binari", infatti, descrive le dissolvenze parallele lungo la cucitura esterna dei blue jeans che, appunto, assomigliano a una ferrovia.
      Tal effetto avviene perché i risvolti di tessuto, posti all'interno della gamba, favoriscono lo sfregamento del denim, che gratta via il pigmento di indaco sulla superficie del jeans.
    • Raw denim
    • Con il termine anglosassone "raw-denim" si definisce il tessuto denim al naturale, cioè non lavato, anche detto "denim crudo" o "grezzo", nella traduzione italiana.
      I jeans e gli altri capi di abbigliamento prodotti utilizzando tessuto denim crudo non hanno subito alcun lavaggio, rottura o processo d'invecchiamento.
      Il denim grezzo è rigido e duro al tatto e tende a ridursi di una o due taglie dopo il primo lavaggio.
      Il raw-denim è anche reso con l'espressione tecnica "dry-denim" o "denim secco".
    • Red cast denim
    • Con il termine "red cast denim" si definisce una particolare varietà di denim, caratterizzato da un colore rossastro, dovuto a una particolare sfumatura dell'indaco naturale, che è visibile sulla superficie dei blue jeans non lavati.
    • Red line
    • Con il termine anglosassone "Red line" è indicato un particolarissimo jeans d'epoca, confezionato con denim cimosato tessuto a telaio.
      Una piccola etichetta rettangolare di colore rosso era cucita sulla tasca posteriore dei jeans e su quella anteriore dei giubbini in denim.
      Gli elevati standard di qualità dell'epoca, la particolare tessitura del denim, gli accessori e le tecniche di costruzione dei jeans rendono questi indumenti preziosi e ricercati dai collezionisti di denim, di ogni epoca e nazionalità.
    • Restringimento
    • Con il termine "restringimento" è indicata la contrazione delle fibre di un tessuto, causata dal contatto con acqua o vapore.
      Prima che il tessuto denim sia prodotto, i filati di cui è composto sono trattati con cera o resina per renderli più rigidi e, quindi, più facili da tessere.
      Quando il denim grezzo, o non lavato, è immerso nell'acqua per la prima volta, le sue fibre di cotone si contraggono determinando un restringimento del tessuto, pari a circa il 10% della superficie totale.
      Il restringimento avviene in percentuali diverse, secondo che si tratti del filato della trama o dell'ordito.
      Il processo di restringimento è anche detto "calo" del tessuto.
    • Right-hand twill
    • Il termine "right hand twill" definisce un tipo di tessitura twill caratterizzata da scanalature diagonali, che produce linne rette che vanno dall'angolo in alto a sinistra verso l'angolo in basso a destra.
      Questa particolare armatura era largamente impiegata nella produzione di tessuti denim: quelli ottenuti da singoli fili di ordito erano tessuti con andamento a destra, mentre quelli realizzati con filati doppi, o ritorti, erano tessuti con andamento a sinistra.
      Il twill a "mano destra" è più pregiato ed utilizzato soprattutto nella produzione di denim di alta qualità.
      I jeans realizzati con tessuto right-hand twill sono più morbidi di quelli realizzati a "mano sinistra".
    • Ring-ring denim
    • Il denim "ring-ring" è anche conosciuto con il termine "a doppio anello" o "doppio ritorto".
      Vedi la voce "denim a doppio anello".
    • Ring-ring denim
    • Con il termine tecnico "ring-ring denim" s'intende una particolare costruzione di tessuto, utilizzata per la produzione di denim di alta qualità.
      Infatti, quest'armatura utilizza filati doppi ritorti, o ad anello, sia per l'ordito sia per la trama.
      Il sistema di tessitura più utilizzato per la produzione di tessuti denim "vintage" è proprio la costruzione "ring-ring", che presenta un aspetto irregolare e una mano non omogenea.
      Tali caratteristiche sono da considerarsi preziose.
      Il costo di produzione del denim ring-ring è molto elevato, rispetto agli altri sistemi possibili.
      Al fine di contenere il prezzo, è spesso combinato un ordito ritorto con una trama open-end, ottenendo un tessuto denim con simile estetica e resistenza del denim ring-ring, chiamato ring-spun.
    • Ringrosso
    • Vedi alla voce "fiammatura".
    • Risciacquo
    • Risciacquo è il termine che definisce l'operazione di lavaggio del denim, che si applica a ogni singolo capo confezionato, indipendentemente dal tipo di trattamento cui è stato sottoposto, in lavanderie industriali specializzate.
      Il risciaquo è necessario per rimuovere la bozzima e altre sostanze collose, come le resine, che ricoprono la superficie del denim, insieme alle impurità e ai reagenti applicati sui jeans per la tintura o per le operazioni d'invecchiamento.
      Nel caso di denim grezzo, il jeans non subisce alcun trattamento manuale, oltre al lavaggio con acqua e solventi, e mantiene quindi il tipico colore blu scuro dell'indaco, le rugosità e ogni altra proprietà caratteriustica del denim "crudo".
      Il risciacquo stabilizza il tessuto prevenendo il restringimento.
      Al risciacquo può essere aggiunto un ammorbidente, per rendere il blu jeans più morbido e confortevole.
      In gergo tecnico, l'operazione di risciacquo è anche detta "one wash".
    • Rivetto
    • Con il termine "rivetto" si definisce un accessorio di metallo che è utilizzato per rinforzare i punti di stress di jeans e altri pantaloni o indumenti da lavoro.
      In alcuni casi, il rivetto può essere anche uilizzato per fini ornamentali e non funzionali.
      Il rivetto è, in sostanza, una chiusura meccanica permanente, o fissa, ed è composto di due parti: la testa e il chiodo.
      Il funzionamento è molto semplice, poiché il chiodo è spinto dentro la testa, mediante una forte pressione impressa da una speciale macchina, a incastro.
      I rivetti possono essere prodotti con vari metalli come, ad esempio, acciaio o rame.
    • S
    • Sabbiatura jeans
    • Con il termine "sabbiatura" è indicato uno speciale processo di lavaggio manuale, utilizzato per ammorbidire e scolorire i jeans e altri capi in denim.
      L'operazione di sabbiatura è eseguita prima del lavaggio: i jeans sono abrasi da operai specializzati con pistole ad aria compressa che sparano sabbia o polvere di vetro, all'interno di lavanderie industriali.
      Un altro metodo per sabbiare il denim consiste nel "carteggiare" a mano gli indumenti, utilizzando carta vetrata finissima.
      Per i capi meno pregiati, una macchina sabbiatrice è impiegata nel processo, con il fine di sveltire le operazioni di lavorazione.
      Le operazioni di sabbiatura e carteggiatura dei jeans sono molto delicate e possono rovinare irrimediabilmente i capi, se eseguite nella maniera sbagliata.
      Per questo motivo, richiedono molto tempo e sono assai costose.
    • Salopette
    • Vai alla voce "overall".
    • Sanforizzazione
    • Con il termine "sanforizzazione" si definisce un processo industriale che consiste nella pre-contrazione del tessuto denim, con l'intento di stabilizzarlo, prima che il tessuto sia tagliato per la produzione dei jeans.
      Infatti, la sanforizzazione limita il residuo restringimento del capo, chiamato in gergo tecnico "calo di tessuto", a meno del 10%.
      Il raw denim, anche detto denim grezzo, non è mai sanforizzato e restringe sempre oltre il 10% al primo lavaggio continuando a restringersi, seppure in maniera minore, nei successivi lavaggi, fino a stabilizzarsi definitivamente.
      Durante il processo di sanforizzazione, il tessuto è inserito in una speciale macchina da sanforizzazione e imbevuto con acqua o vapore, al fine di causarne il restringimento.
      In seguito, il denim è allungato attraverso una serie di cilindri di gomma e poi arrotolato in pezza, per l'immagazzinaggio.
      Il processo di sanforizzazione prende il nome dal suo inventore, Sanford Lockwood Cluett, ed è stato brevettato nel 1930.
    • Sbiancamento (bleaching)
    • Con il termine 'sbiancamento' s'intende il procedimento di candeggio uilizzato dalle lavanderie industriali per regolare il colore dei tessuti denim, rimuovendo l'indaco parzialmente o nella sua interezza, insieme alle impurità presenti sul tessuto.
    • Sbozzima
    • Sbozzima è il termine tecnico, usato dalle lavanderie industriali, indicante il procedimento di lavorazione atto a rimuovere la "bozzima".
      La bozzima è un liquido colloso in cui sono immersi i filati prima della tessitura per renderli più morbidi, resistenti e facilmente lavorabili.
      Tale operazione è detta "Imbozzimatura".
      La sbozzima, invece, ha lo scopo di ripulire il tessuto "imbozzimato" dalla colla e dalle altre sostanze grasse in cui è stato immerso.
      La "sbozzima" consiste in un lavaggio in acqua con aggiunta di ammorbidenti, sbozzimanti e detergenti.
      Il tessuto "sbozzimato" risulta, quindi, soffice e confortevole.
    • Serge De Nimes
    • Un tessuto chiamato "serge de nimes" era già conosciuto in Francia nel 1800.
      Serge, che si taduce con il termine saia, è un nome comune per i tessuti in twill di lana e cotone.
      Nimes, invece, è una città situata nel sud della francia, ersa famosa per la massiccia produzione di tessuti, due secoli fa.
      Si ritiene che l'origine etimologica del termine denim derivi dalla città "de Nimes", appunto.
      Questa convinzione, puramente teorica, non è supportata da alcun documento e la sua veridicità non è dimostrabile in alcun modo.
    • Shrink-to-fit
    • Il denim grezzo o non lavato, anche detto raw-denim, può avere subito il trattamento di sanforizzazione, che riduce il restringimento del tessuto a contatto con l'acqua o il vapore, oppure no.
      In entrambi i casi, il denim grezzo si ridurrà in qualche misura, una volta immerso in una soluzione acquosa e nei lavaggi successivi.
      Più calda sarà la temperatura dell'acqua, maggiore sarà il restringimento dei jeans.
      A causa di questo inevitabile fenomeno, è molto importante acquistare jeans e giubbini in raw denim un paio di taglie più grandi della propria.
      I vecchi, autentici, jeans shrink-to-fit, confezionati con denim non trattato e non lavato, erano immersi in acqua bollente ripetute volte prima di essere indossati, in modo di ammorbidire il rigidissimo tessuto e di far restringere i jeans fino alla dimensione desiderata.
      In questo periodo, i jeans shrink-to-fit sono messi in commercio da produttori specializzati e sono altamente apprezzati dai veri fan del denim-wear.
    • Silhouette
    • Con il termine "silhouette", anche conosciuta come la "forma", s'indica il disegno o la linea di un jeans o di un altro capo d abbigliamento.
      La silhouette può essere svasata, a vita bassa, affusolata, attillata, da ragazzo, a zampa d'elefante, eccetera.
    • Skinny jeans
    • Con il termine "skinny jeans" è indicato un modello di pantalone in denim progettato per aderire al corpo come una seconda pelle, da cui prende il nome.
      I jeans "skinny" sono stretti sui fianchi e rastremati sulle caviglie.
      Per garantire una maggiore comodità e una totale aderenza, i jeans skinny sono confezionati principalmente in denim stretch.
      Vedi anche alla voce "stretch denim".
    • Slim fit
    • Con il termine "slim fit" s'intende un particolare disegno nei modelli di abbigliamento che hanno volumi e vestibilità molto contenute, o strette.
      I jeans slim fit sono asciutti in vita e sulle cosce e finiscono con una leggera apertura sul fondo della gamba.
      Contrariamente ai jeans skinny, quelli "slim fit" non sono necessariamente rastremati nella parte inferiore della gamba.
      Alcuni, anzi, hanno la gamba dritta e sono per questo detti jeans "a sigaretta", "a tubo", "a grondaia" o "a matita".
      Molto spesso i jeans slim fit sono confezionati con comfort-denim o stretch-denim, per consentire ai pantaloni di essere più confortevoli e ai jeans di aderire meglio al corpo di chi li indossa.
    • Snow-wash
    • Il "lavaggio neve", o "snow wash", è un processo industriale applicato sui jeans in lavanderie specializzate, simile all'acid-wash, o lavaggio acido.
      In entrambi i lavaggi, il denim è trattato con pietra pomice e cloro e, nonostante il nome, nessun acido è utilizzato nell'operazione.
      Altri prodotti sono anche impiegati nel lavaggio neve come, ad esempio, candeggianti, permanganato di potassio, sabbia e schiuma di vetro espanso.
      I jeans snow washed conservano più colore indaco di quelli trattati con il processo destroyed jeans, in cui il denim è sbiancato al punto di essere quasi bianco.
    • Sovratingere
    • Vai alla voce "sovratintura".
    • Sovratintura
    • Con il termine "sovratintura" si definisce una specifica tecnica di tintura che consiste nel tingere l'indumento o il tessuto dopo il loro confezionamento.
      La differenza visiva tra un indumento confezionato con tessuto già tinto e un indumento tinto dopo la manifattura sta nell'estetica del capo, che è pulito e brillante nei capi tinti in filo e polveroso e vissuto in quelli sovratinti.
      Molte case di moda, a causa della crescente domanda, producono gli indumenti "grezzi", lasciando alle lavanderie industriali il compito di sovratingerli, in modo di conferire a questi un aspetto vintage o di seconda mano.
      In molti casi, però, grazie alle moderne tecnologie, le tintorie specializzate hanno preparato dei macchinari e dei programmi di lavaggio che consentono agli indumenti sovratinti di avere le stesse caratteristiche di quelli tinti in filo, quali l'omogeneità e l'uniformità del colore su tutto il capo, senza cali di tono nè abrasioni.
      Le macchine utilizzate per la tintura dei capi preconfezionati sono diverse da quelle utilizzate per la sovratintura dei tessuti.
      La sovratintura è gestita da particolari computer, collegati alle lavatrici industriali di ultima generazione, che riescono a regolare il numero di giri per minuto del tamburo, la quantità di colore, e il tipo di effetto finale desiderato.
    • Spandex
    • Con il termine generico "spandex" sono indicate tutte le fibre artificiali in gradi di allungarsi, o elastiche.
      La sigla dello spandex è PU.
    • Spazzolatura
    • La 'spazzolatura' è un processo di lavorazione manuale riguardante il trattamento che le labvanderie industriali applicano ai jeans e agli altri indumenti in denim al fine di conferire a questi un aspetto vissuto o usato.
      I jeans e i giubbini sono abrasi mediante spazzole e pennelli elettrici a mano da abili artigiani.
      La 'spazzolatura' contribuisce a scolorire gli indumenti nelle zone di trattamento, solitamente le parti anteriori e posteriori delle gambe, le ginocchia, i gomiti e le estremità.
    • Spina di pesce
    • Nel mondo della tessitura si definisce a "spina di pesce" una particolare costruzione tessile, detta armatura, che ricorda uno zig-zag ininterrotto o, appunto, la lisca di un pesce di aringhe, da cui il termine inglese "herringbone".
      I tessuti realizzati mediante tale lavorazione sono facilmente riconoscibili per l'unicità del motivo a forma di V ripetuta.
      I più comuni tessuti a spina di pesce sono i panni in fantasia, di tweed o twill.
      I tessuti a spina di pesce sono principalmente utilizzati per la produzione di abiti, giacche, cappotti e alri articoli sartoriali.
    • Stintura
    • La "stintura" è un fenomeno causato dalla perdita di colore di un indumento che passa su un altro capo di abbigliamento, o tessuto, modificandone il colore.
      La stintura può avvenire sia su tessuti asciutti che bagnati.
      Il cosiddetto 'Crocking' avviene quando un eccesso di colore si trasferisce da un tessuto asciutto a un altro asciutto.
      Si differenzia dal "bleeding" che, invece, accade quando il colore della tintura si trasferisce da un tessuto umido a un altro bagnato.
    • Stone wash
    • Con il termine "stone wash" s'intende il processo industriale che rimuove fisicamente colore e aggiunge contrasto ai jeans e altri capi di abbigliamento.
      Nello stone wash le macchine da lavaggio sono caricate con chili di pietre pomice, da cui il nome, che rimangono nel cestello per tutto il ciclo di lavaggio, insieme a decine di blue jeans.
      Nella centrifuga, i jeans e le pietre sono ruotati insieme per un determinato periodo.
      L'arco temporale del lavaggio determina il grado di scoloritura finale del tessuto: più a lungo le pietre sfregano sul denim, più chiaro diventa il colore del tessuto, a causa delle abrasioni causate dalla pomice sulla superficie dei jeans, e maggiore è il contrasto che ne deriva.
      Il lavaggio mediante pietre pomice, o stone wash, conferisce al tessuto un aspetto sbiadito e vissuto, anche detto "vintage".
      Inoltre, rende il tessuto più morbido e confortevole e, al contempo, più ruvida la superficie esterna degli indumenti trattati.
      Al termine del processo di stone washing i jeans sono risciacquati abbondantemente e asciugati in tumbler o all'aria e, in rari casi, appesi singolarmente per favorire le sbiaditure d'indaco naturale, che creano caratteristiche colature differenti su ciascun capo.
    • Straccale posteriore
    • Lo straccale posteriore ('back cinch', in inglese) è un accessorio del pantalone meglio conosciuto come martingala.
      È composto di una cintura in tessuto denim e da una fibbia.
      Lo straccale posteriore con fibbia era utilizzato per stringere i jeans sulla vita prima della diffusione delle cinture per pantaloni.
      Per questo motivo, è spesso chiamato anche con il termine "fibbia posteriore'.
    • Strato (ply)
    • Con il termine "strato", anglosassone "ply", è indicato il numero di fili che compongono un filato.
      La maggior parte dei filati è composta di un singolo strato.
      Nella produzione tessile, un singolo filato è spesso ritorto con un altro filo, al fine di conferire particolari carattesistiche quali la resistenza, la compattezza e la mano.
      Nell'industria del denim, i filati ritorti sono molto utilizzati, per rendere il tessuto più forte.
      I filati possono essere intrecciati tra loro più volte, ma la maggior parte dei tuessuti denim è composta di due o tre filati ritorti, come nel caso del denim "ring-spun" o nel prezioso "ring-ring".
      I blue jeans realizzati mediante l'utilizzo di questi particolari denim sono molto resistenti.
      Inoltre, la particolare costruzione del tessuto, consente al pigmento dell'indaco di creare spettacolari gradazioni di blu, intense e brillanti, rimanendo sulla superficie del cotone senza penetrare all'interno dello stesso.
    • Stretch denim
    • Con il termine "stretch denim" s'intende un tessuto di cotone che incorpora una fibra elastica come elastan, spandex o poliuretano.
      Quando si aggiunge una piccola percentuale di fibre artificiali (circa il 2%) il tessuto è anch chiamato "comfort-denim", mentre nel caso di percentuali più elevate (fino al 10%) il nome "stretch-denim" è più appropriato.
      Lo spandex è necessario nel caso si voglia conferire al tessuto una significante capacità di dilatarsi, che va dal 10 al 30 per cento, o anche più.
      Grazie alla caratteristica elasticità, il denim stretch è sempre utilizzato per confezionare skinny jeans, super aderenti, per uomini e donne.
      Infatti, le sue proprietà consentono ai pantaloni di aderire perfettamente al corpo di chi li indossa, come una seconda pelle.
      Tuttavia, poiché le fibre elastiche hanno una minore resistenza all'usura, il loro utilizzo continuato riduce la durata del jeans che finiscono per bucarsi, inevitabilmente.
    • T
    • Taglio francese
    • Il termine "taglio francese" si riferisce a un modello super-stretto di jeans, prodotto prevalentemente per il mercato femminile.
      I jeans comunemente detti attillati rientrano nel modello tagliato alla francese (french-cut jeans).
      A causa dei volumi veramente ridotti e, quindi, alla loro aderenza al corpo di chi li indossa i jeans con taglio francese sono confezionati con tessuti stretch-denim.
    • Tasca porta-moneta
    • La tasca "porta-moneta" è anche detta la "quinta" tasca dei jeans, da cui prendono il nome tutti i pantaloni "cinque tasche", siano essi realizzati in tessuto denim o in altro materiale.
      La tasca "porta-moneta" è, in realtà, un piccolissimo taschino situato all'interno della tasca anteriore destra.
      È anche nota come tasca porta-orologio.
    • Tate-ochi
    • Tate-ochi è un termine giapponese che fa riferimentoal tipico fenomeno dello "Iro-ochi", che consiste nel formarsi di lunghe linee verticali scolorite, sul denim.
      Poiché lo spessore e la lunghezza del filato non sono sempre uguali sul tessuto, come ad esempio nel denim d'epoca e, in generale, in tutti i tessuti denim fiammati, il colore sfuma maggiormente nelle aree in cui il filato è più spesso.
      A causa dello sfregamento, infatti, si crea una visibile riga bianca, o sbiadita, lungo una parte della superficie del jeans, in altezza.
    • Tela
    • Con il termine "tela" è indicato il tipo più comune di tessuto, costruito con un'armatura in cui la trama passa sotto e sopra l'ordito, in cicli alternati.
    • Tela massaua
    • Il termine "tela massaua" si riferisce a un particolare tessuto in tela di cotone, assai resistente e pregiato.
      Il nome deriva dalla località di origine, la città eritrea di Massaua.
      La tela Massaua è realizzata con il raro cotone Zimbabwe, coltivato con tecniche biologiche, in maniera tradizionale e tessuta su speciali telai.
      La tela Massaua era utilizzata per la produzione delle uniformi militari dei coloni e per l'abbigliamento civile.
      Oggi è impiegata per confezionare abiti da lavoro e di moda.
      La tela massaua è molto simile al tessuto Dungaree.
    • Telaio industriale
    • Con il termine "telaio industriale" s'indica la macchina industiale, automatica e complessa, che produce tessuti meccanicamente, tessendo i fili orizzontali (trama) con quelli verticali (ordito).
    • Tessitura
    • Il termine "tessitura" si riferisce alla composizione dei filati intrecciati insieme, per produrre un tessuto.
      Una tessitura include sia i fili della trama, orizzontali, sia quelli dell'ordito, verticali.
    • Tinto capo
    • Consulta la voce "tintura in capo".
    • Tinto filo
    • Con il termine "tinto filo" si definisce quel tessuto che si presenta già tinto, essendo stati i fili della trama e dell'ordito colorati prima dell'operazione di tessitura, anche in colori diversi.
    • Tinto pezza
    • Con il termine "tinto pezza" si definisce il tessuto grezzo, bianco o neutro, che una volta ultimata la tessitura è sottoposto al processo di tintura, direttamente "in pezza".
      Vedi anche la voce "pezza".
    • Tintura
    • La tintura è il processo di aggiunta di colore, mediante immersione, a tessuti e filati grezzi e ad altri prodotti tessili.
      Esistono due categorie principali di tintura: naturale e artificiale.
    • Tintura "old"
    • Con il termine "tintura-old" si definisce un particolare metodo di tintura, applicata a un capo già confezionato e "pronto per tinta", che conferisce all'indumento finito un aspetto usato, di seconda mano o vintage, insieme a una particolare morbidezza del tessuto.
      Vedi anche la voce "tintura in capo".
    • Tintura a ciclo continuo (loop dyeing)
    • Con il termine "loop dyeing" si definisce un particolare tipo di tintura del filato in cotone, detta anche a ciclo continuo.
      Costituisce uno dei principali metodi di tingere il puro indaco, insieme alla tintura in filo (rope dyeing) e alla tintura in pezza (slasher dyeing).
      Nel processo di tintura del filato secondo la tecnica "loop dyeing", il cotone è ripetutamente immerso in una singola vasca, in un ciclo continuo, anzichè in numerosi tini come avviene, ad esempio, nella tintura in "rope".
      La tonalità del colore desiderato è ottenuta immergendo plurime volte il filo nel bagno di tintura: un maggior numero di immersioni determina una maggiore intensità di colore indaco, dal blu scuro al nero,
    • Tintura ad anello
    • Con il termine anglosassone "ring dyeing", o "tintura ad anello" in italiano, ci si riferisce a una peculiare caratteristica, unica nella tintura naturale dell'indaco, in cui solo la superficie esterna delle fibre che compongono il filato è tinta con il colore blu, mentre il nucleo interno rimane del colore bianco, proprio del cotone grezzo.
      Ciò è dovuto al fatto che il pigmento del puro indaco non penetra all'interno dl filato.
      A causa di questo motivo, il denim giapponese tinto con puro indaco rilascia facilmente il colore, creando innumerevoli sfumature di blu.
      I jeans confezionati con tessuti tinti con indaco naturale scoloriscono con l'utilizzo in una maniera unica e ogni singolo jeans acquisisce, con il tempo, una tonalità unica e non replicabile.
    • Tintura botanica
    • Vai alla voce "tintura naturale".
    • Tintura di zolfo
    • Nella grande maggioranza dei casi, i fabbricanti di tessuti denim applicano una "tintura di zolfo" prima dell'immersione nelle vasche d'indaco naturale.
      Le tinture di zolfo si applicano con facilità, hanno una buona reazione al lavaggio e sono economiche.
      Il filato è trattato con lo zolfo prima di essere messo a contatto con il pigmento di blu, in soluzione acquosa, nelle vasche per la tintura naturale.
      La tintura di zolfo è insolubile in acqua e la sua ossidazione avviene a contatto con l'aria, esattamente come per il puro indaco.
      Lo zolfo è utilizzato per garantire colori più ricchi in un tempo più breve, ottenendo un cospicuo risparmio sulla quantità d'indaco necessaria pe colorare il denim.
      Le tinture di zolfo possono essere di colore giallo, nero o marrone, e conferiscono una tipica patina "vintage" che s'intravede sotto l'indaco dei blue jeans.
    • Tintura diretta
    • Con il termine "tintura diretta" è indicato uno dei tre principali metodi di tintura di filati indaco, che combina i processi di tintura e di restringimento calibrato, in un'unica operazione.
      La tintura diretta è un metodo meno costoso della tintura in corda e di quella ad anelli, ed è reputato un processo di tintura di qualità inferiore perché il colorante non è uniforme e il colore blu dell'indaco tende a essere irregolare nelle sfumature.
      Il filato è preventivamente trattato con un mordente a base chimica e in seguito immerso, ripetute volte, in vasche contenenti la tintura d'indaco naturale.
      Vedi anche "tintura in corda".
    • Tintura in capo
    • Con il termine "tintura in capo" si definisce un particolare metodo di tintura utilizzata per tingere capi di abbigliamento confezionati in precedenza, in materiale grezzo, solitamente ecrù o di colore neutro, chiamati in gergo tecnico "pronti per tinta".
      La tintura in capo è un processo di tintura molto pratica e funzionale.
      Con il sistema della tintura in capo è possibile tingere tutti i tipi di tessuto: la lana, il cotone e i sintetici.
      Gli indumenti pronti per tinta presentano, dopo il trattamento colorante, una patina vintage e un aspetto vissuto, essendo il colore polveroso e affatto lucido, e presentano una mano molto morbida.
      Per accentuare tali caratteristiche, non di rado si procede sui capi con una speciale tintura, definita "tinura-old", oppure con un lavaggio stone-wahed o enzimatico.
      Per effetto del lavaggio e del tipo di tintura, gli indumenti tinti in capo non restringono con i successivi lavaggi, avendo già stabilizzato il loro "calo".
    • Tintura in corda
    • Con il termine tintura in corda si definisce un particolare metodo di tintura, in cui il filato del tessuto denim è realizzato mediante intreccio a corda dei fili che lo compongono.
      Questa corda è immersa più volte in un bagno di tintura d'indaco naturale, sempre seguita da esposizione all'aria.
      Il numero d'immersioni determina la tonalità finale di blu, che va dal celeste chiaro al blu molto scuro.
      La tintura in corda è considerata il miglior metodo possibile per la tintura dei filati con puro indaco.
      I piu preziosi denim sono realizzati con la tintura in corda e i jeans confezionati con questi tessuti sono considerati i più pregiati sul mercato.
    • Tintura in filo
    • Con il termine "tintura in filo" si definisce un particolare metodo di tintura industriale, in cui i singoli fili sono tinti per immersione in bagni di colore, prima della tessitura.
      Il denim, ad esempio, è un tessuto tinto in filo.
    • Tintura in matassa
    • Con il termine "tintura in matassa" s'indica un particolare metodo di tintura utilizzato da assai pochi produttori.
      Il filato è arrotolato su una speciale gruccia, sotto forma di matassa.
      La matassa è immersa dentro e fuori dal bagno di tintura, ripetute volte.
      Ogni immersione conferisce al filato un aumento dell'intensità della gradazione di colore, come ad esempio avviene per il puro indaco naturale, che crea diverse sfumature nelle tonalità che vanno dal cleste chiaro al blu profondissimo.
      La tintura in matassa facilita enormemente la penetrazione del pigmento del colore nel filato di cotone, conferendo alla pezza tessuta una mano delicata e setosa.
    • Tintura naturale
    • Con la definizione "tintura naturale", anche detta "tintura botanica", si definisce il materiale colorante ottenuto da elementi organici, quali vegetali, animali o minerali.
      I coloranti vegetali sono ricavati da foglie, radici, rami, frutti, semi, gusci e altre sostanze biologiche.
      Le tinture di origine animale, invece, sono principalmente la conchiglia e la porpora, mentre quelle minerali sono ottenute da pietre quali lapislazzuli e azzurrite.
      Il metodo base di tintura naturale prevede l'immersione del filato, del tessuto o dell'indumento, in una soluzione acquosa contenente il colorante, denominata tecnicamente "bagno di tintura".
      Per i bagni di tintura botanica è preferibile utilizzare grandi pentole di smalto o di acciaio.
      Il bagno di tintura è portato a ebollizione per un periodo prolungato, così da preparare un decotto, ottenuto per macerazione degli elementi, e in seguito diluito e riscaldato, in cui è immerso il tessuto o il filato.
      La qualità dell'acqua influisce in maniera consistente nel processo di tintura.
      Anticamente era usata l'acqua piovana, ma anche quella demineralizzata garantisce eccellenti risultati, mentre le acque molto dure sono da evitare.
      La maggior parte dei coloranti vegetali richiede l'itilizzo di una speciale sostanza chimica deominata "mordente", che rende solubile in acqua il colorante permettendo di fissare il pigmento del colore nel filato.
      In alcuni casi, anche i tessuti e i filati sono preventivamente imbevuti nel mordente e, in seguito, immersi nel bagno di tintura.
      Altre volte, il mordente è diluito nel bagno di tintura, con il fine di provocare una reazione chimica che renda possibile il processo di tintura.
      Il bagno di mordenzatura deve essere preparato in base al colorante prescelto, per garantire la solidità del colore e la sua lucentezza sulla fibra tessile.
      Nei sistemi di tintura naturale tradizionali, i mordenti più spesso utilizzati sono: ferro, sale, aceto, allume e ammoniaca.
      I materiali tessili possono essere tinti nel loro stato di fibre grezze, filati o dopo essere stati tessuti.
      I colori più comuni, ottenuti mediante l'antico sistema di tintura naturale, sono: gradazioni del rosso, rosa, arancio, giallo, verde, blu, viola, marrone, grigio e nero.
      Immediatamente dopo l'immersione nel bagno di tintura, è necessario un abbondante risciacquo con acqua, fino alla scomparsa di ogni traccia di colore, e una completa asciugatura.
    • Torsione gamba
    • Con il termine "torsione gamba" s'indica la tendenza, propria dei tessuti denim, sia left-hand sia right-hand, di torcersi nella direzione in cui è orientata la trama.
      La torsione, infatti, è il risultato del movimento del tessuto denim causato dal lavaggio, conosciuto come "restringimento" o shrinkage.
      La torsione della gamba è facilmente riscontrabile nella maggior parte dei pantaloni in denim vintage e, in particolare, nei jeans cimosati.
      La torsione della gamba, invece, non avviene nel denim prodotto con armatura "broken twill", a causa dell'armatura a zig-zag, che rende il tessuto stabile anche dopo le operazioni di lavaggio.
      L'effetto di torsione della gamba può essere prevenuto mediante il processo di "skewing", o "inclinazione".
      Vai alla voce "skewing".
    • Trama
    • Con il termine "trama" è indicata una costruzione di filato in cui i fili orizzontali sono passati sopra e sotto l'ordito.
      Il filato della trama è meno resistente dell'ordito, perché è stato ritorto un minor numero di volte.
      Nella produzione dei tessuti denim, la trama è facilmente riconoscibile perché è lasciata grezza, nel colore del cotone, bianco o ecrù.
    • Travetta
    • Con il termine tecnico "travetta" si definisce una cucitura avente i punti assai ravvicinati tra loro, in modo da formare una barra o piccola trave.
      La travetta è utilizzata per rinforzare i punti di maggior carico sul jeans situati inorno alle cerniere, mostre frontali, aperture tasche anteriori e posteriori.
    • Trucker jacket
    • Il termine anglosassone "trucker jacket", tradotto in italiano con "giacca da camionista", è il nomignolo dato a ogni giacca in denim con vestibilità slim fit, avente tasca ad alette.
    • Twill
    • Con il termine anglosassone "twill" è indicato un particolare tessuto contraddistinto dalle tipiche linee diagonali che ne formano l'armatura.
      Infatti, il termine è utilizzato tanto per definire il panno, quanto per la costruzione del tessuto.
      Il twill è anche conosciuto con il termine "saia" è può essere prodotto con materiali diversi quali lana, cotone, lino e seta.
      La saia, la tela e il raso sono considerate armature base, nella produzione tessile.
      Il twill ha un disegno diagonale, con un dritto e un rovescio, una trama e un ordito.
      La trama, tessuta in questo modo particolare, conferisce al tessuto una certa morbidezza.
      Infatti, tutti i panni in "twill" non sono mai rigidi e si adattano al movimento facilmente, anche quando sono tessuti con filati spessi o materiali pesanti.
      Per questa caratteristica sono molto indicati per l'abbigliamento sportivo, casual o da lavoro.
      La saia di cotone lavorata con ordito tinto indaco e trama grezza, o bianca, è conosciuta con il nome "denim", il tessuto utilizzato per la produzione di jeans e denim wear.
    • U
    • Union Special
    • Il termine "Union Special" indica la marca principale produttrice di macchina per cucire industriali negli Stati Uniti d'Americe, molto popolare tra gli amanti del denim.
      Il modello di punta, che conseguì il maggior successo sul mercato, è stata la famosa 432000G, la cui produzione in serie ebbe inizio nell'anno 1940.
      Al tempo, la 432000G era reputata la miglior macchina per cucire progettata per orlare pantaloni chinos, jeans, giacche e, in generale, tutti gli indumenti in denim e da lavoro.
      Questo modello dell'Union Special divenne famoso per la sua peculiare capacità di realizzare cuciture a "catenella" veramente resistenti e ravvicinate, che creavano un effetto di "torsione a corda" dopo ripetuti lavaggi, a causa delle scoloriture dovute alle abrasioni del tessuto, provocate dall'usura.
      Nel 1989 l'Union Special interruppe la produzione del modello 432000G che, infatti, è considerato una rarità.
      Alcune tra le migliori aziende produttrici di jeans ancora realizzano produzioni limitate, che impiegano le cuciture a catenella sul fondo gamba.
      Infatti, le vecchie macchine Union Special sono custodite gelosamente da laboratori esclusivi e costantemente riparate e messe a punto, per svolgere ancora oggi il loro prezioso lavoro.
    • Unwashed
    • Con il termine "unwashed denim" s'intendono tutti quei capi confezionati in tessuto denim, siano essi jeans o giacche, che sono presentati sul mercato allo stato grezzo e non lavati.
    • V
    • Veneto
    • Il "Veneto" è una regione situata al nord dell'Italia, divenuta famosa, tra l'altro, per essere il centro di eccellenza per la produzione di denim-wear e di abbigliamento, sia elegante sia sportivo.
      Molte delle collezioni jeans, sports-wear e sartoriali del marchio STRATEGIC BUSINESS UNIT (SBU) sono prodotte in Veneto, insieme alla linea di calzature e agli accessori di moda del brand.
    • Vintage jeans
    • Il termine "vintage" si riferisce a qualunque cosa prodotta nel passato, nuova o di seconda mano.
      I jeans e gli abiti vintage, in particolare, possono essere stati usati in precedenza o mai indossati da nessuno.
      Nel secondo caso sono conservati nel loro stato originale, spesso con i cartellini dell'epoca ancora attaccati, e sono chiamati "dead stock" dai collezionisti.
    • Vita
    • Con il termine "vita" si definisce, nel settore moda, la distanza tra la cintura dei pantaloni e il cavallo degli stessi.
      La vita può essere "alta" o "bassa" (o anche super-bassa), secondo la lunghezza, e varia da pantalone a pantalone.
      L'altezza della vita è una misura molto importante nella costruzione di qualsiasi pantalone o jeans, perché determina il punto in cui poggeranno, sui fianchi di chi li indossa.
      Una misura di vita "regolare" è anche detta "normale" o "vita media".
      Una vita normale è generalmente utilizzata nella produzione di chinos, khakis, blue jeans e altri pantaloni.
    • W
    • Waist overalls
    • Waist overalls è il termine originale per ciò che conosciamo come i jeans.
    • Washeteria
    • Vai alla voce "launderette".